giovedì 19 giugno 2014


VIA GIORDANO

Benedetto Giordano, sindaco. Nacque a Barrafranca, il 25 gennaio 1842, da Angelo e Giuseppa Ligotti. Dopo la licenza liceale, si laureò in medicina ed esercitò la sua professione nel paese natio. Nell’agosto del 1882 venne nominato sindaco di Barrafranca dal Regio Governo. Per la sua proficua attività amministrativa ricevette numerosi consensi e benemerenze. In realtà, al di là delle benemerenze, Giordano si presentava come una figura ambigua: da un lato prestava la sua opera di medico anche gratuitamente, dall’altro imponeva la sua volontà, come un padre padrone, in tutti i settori della vita amministrativa. Durante la sua sindacatura, il Giordano fece lastricare numerose strade, costruire due lavatoi pubblici e abolire la tassa sul focatico. Per i suoi meriti, veri o presunti, venne insignito di varie onorificenze. Ma l’amministrazione Giordano, a detta di molti, non spiccava solo per le opere pubbliche realizzate o per i benefici elargiti. Il cavaliere, una volta nominato sindaco, diede anche sfogo al suo nepotismo. Molti, infatti, furono gli amici e i parenti che trovarono impiego al Comune o che ottennero appalti ed elargizioni. Questo modo di gestire la cosa pubblica, evidentemente, non era gradita a molti e, in particolare, all’avvocato Luigi Bonfirraro, figura emergente della politica locale, che non faceva mistero della sua forte aspirazione a prenderne il posto, e ai fratelli sacerdoti Benedetto e Raffaele Vasapolli. E il duopolio Bonfirraro - Vasapolli riuscì a scalzarlo da sindaco nel 1902, quando venne eletto sindaco Luigi Bonfirraro. La sera del 14 giugno 1905, mentre il commendatore Giordano si apprestava a rientrare a casa, un colpo d’arma da fuoco lo colpì al cuore uccidendolo all’istante. A commettere il delitto fu il brigante Giuseppe Salamone, perché gli aveva insediato la fidanzata. Ma in molti erano convinti che i mandanti dell’omicidio erano il Bonfirraro e i fratelli Vasapolli, ma questi furono tutti assolti dal Tribunale di Perugia.
S. L.

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