martedì 30 dicembre 2014

Giovanni Eraldo Candura

Giovanni Eraldo Candura, nasce a Barrafranca il 15 marzo 1903 dal professor Francesco, insegnante elementare, e da Marianna Romano. Laureatosi, nel marzo del 1926, in Ingegneria civile a Napoli, dal 1927 al 1929 fu assistente ordinario di Topografia, Costruzioni rurali e Meccanica agraria presso la Facoltà di Agraria.
Nel 1934 conseguì la libera docenza in Meccanica agraria e insegnò, dal 1939 fino alla sua morte, presso le Università di Perugia, Bari e Napoli. Dal 1946 al 1949 fu preside della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bari ed ebbe l’incarico di riorganizzarne la Facoltà. Nel 1954 diventa preside della Facoltà di Agraria della stessa Università, incarico che ricopre fino al 1960.
La carriera universitaria e scientifica di Giovanni Candura fu un continuo susseguirsi di successi e di prestigiosi incarichi.
Dal 1946 al 1959 rappresentò il Governo Italiano alla Commission Internationale du Genie Rural.
Dal 1955 al 1958, diresse, a Torino, il Centro Nazionale Meccanico-agricolo del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Eletto, nel 1964, presidente dell’Associazione Italiana di Ingegneria Agraria, mantenne tale carica fino alla morte. Nello stesso anno fu nominato membro del Comitato direttivo della Commission Internationale du Genie Rural e, l’anno successivo, fu Capo della Delegazione Italiana presso il Gruppo di Meccanizzazione Agricola dell’ONU.
Progettò importanti opere di trasformazione fondiaria dei Borghi di Policoro; di Perrone e di Conca d’oro; della Centrale ortofrutticola di Taranto; della Cantina cooperativa di Tricarico; ecc. Esplorò tutti i campi della tecnologia applicata all’agricoltura in più di cento monografie a carattere scientifico. Fu il primo a presentare dei lavori riguardante l’aratro talpa, le macchine per la raccolta dei foraggi, dei cereali e delle leguminose che furono largamente riprodotti e commentati all’estero.
L’attività del professor Candura non fu intensissima solo nel campo degli studi e della ricerca, ma anche nell’organizzazione di congressi, convegni e incontri di studio. Gli studi che maggiormente lo videro impegnato in prima persona furono quelli riguardanti l’aratro e i suoi succedanei; l’aratura a profondità variabile; l’efficienza delle trattrici agricole; gli impianti di sollevamento dell’acqua a scopo irriguo; il fabbisogno di energia nella agricoltura; le attrezzature connesse alle costruzioni rurali e la tecnica applicata all’agricoltura.
In riconoscenza degli studi compiuti e dei numerosi anni dedicati all’insegnamento, il professor Giovanni E. Candura fu insignito di molte onorificenze: Medaglia d’oro al Merito della Scuola e della Cultura, Commendatore e Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, Commendatore dell’Ordine di San Silvestro, Socio corrispondente dell’Accademia dei georgofili di Firenze, Presidente fondatore della sezione pugliese dell’ATA.
Ma oltre che benemerito della scuola e della cultura, Giovanni E. Candura si distinse anche nella vita politica. Nel 1924, infatti, fu promotore, assieme a Gino Novelli, di una raccolta di fondi “pro corona Matteotti”. Ciò gli valse non pochi guai col partito fascista. L’elenco dei sottoscrittori, da lui conservato, infatti, non si sa come, andò a finire alla Federazione fascista di Enna la quale prese dei provvedimenti limitativi e restrittivi delle attività professionali dei sottoscrittori.
Giovanni Eraldo Candura muore a Napoli il 10 aprile 1967.
Salvatore Licata

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