Don Salvatore Russo
Salvatore Russo
nasce a Barrafranca il 2 marzo 1893 da Girolamo e da Maria Stella La Zia.
Poche, scarne notizie si hanno sulla vita e sulla missione di apostolato che condusse
in Cina. Tutto ciò che siamo riusciti a sapere, lo dobbiamo ai pochi ricordi di
qualche parente che, purtroppo, all’epoca era adolescente e quindi ricorda ben
poco.
Dopo aver
frequentato le scuole elementari di Barrafranca, Salvatore Russo si trasferisce
a Piazza Armerina dove, seguendo la propria vocazione, frequenta il seminario vescovile.
Il 16 luglio 1916 viene ordinato sacerdote da mons. Mario Sturzo, vescovo di
Piazza Armerina.
Nel 1918
partecipa, come Cappellano militare, alla prima guerra mondiale, al termine
della quale, ritorna a Barrafranca ricevendo una calda accoglienza da parte dei
fedeli.
Spirito missionario
e intraprendente, don Salvatore Russo, ottenuto il permesso dai suoi superiori,
partì come missionario per la Cina. Qui, tra non poche difficoltà, portò la
parola di Dio ed evangelizzò, assieme ad altri confratelli, una vasta area
dell’immenso territorio asiatico. Per essere più vicino alla popolazione, don
Russo imparò a parlare e a scrivere il cinese svolgendo così la duplice
funzione di evangelizzatore e di educatore. Numerose, infatti, furono le
persone, soprattutto bambini, che grazie a lui impararono a leggere e a
scrivere.
Arrivato in Cina
mentre erano ancora in atto fermenti politici-culturali, don Salvatore si trovò
a svolgere il suo ministero di evangelizzatore in un ambiente fortemente
ostile, specie dal punto di vista religioso. Molti furono, infatti, i
missionari cattolici perseguitati, incarcerati, torturati e, in alcuni casi
uccisi. Anche don Russo ebbe a subire la persecuzione e, catturato, sottoposto
a inaudite sevizie. Fu legato e bastonato a sangue fino a quando fu creduto
morto. Nonostante le gravi ferite e lo stato di indigenza in cui era stato
tenuto, riuscì a scappare e a rifugiarsi a casa di una famiglia cinese che,
nonostante il grave pericolo a cui andava incontro, lo tenne nascosto in una
fossa per circa tre mesi.
Grazie
all’intervento di alcuni confratelli dell’ordine di San Vincenzo di Chicago riuscì
a riparare in America, svolgendo il proprio ministero sacerdotale nella chiesa
italiana di “San Filippo Bonizi”. Qui ebbe modo di incontrare diversi
compaesani, tra cui un certo Gaetano “Taniddu” Piazza, suo amico d’infanzia,
con cui trascorreva i pochi momenti liberi che aveva.
Da Chicago,
prima che scoppiasse la seconda guerra mondiale, padre Russo si trasferì a
Filadelfia, sede dell’Ordine di San Vincenzo.
Durante la sua
permanenza in America, don Russo, non mancò di aiutare la chiesa barrese.
Diverse volte, infatti, inviò del denaro sia alla Parrocchia Maria SS. delle Grazie
sia alla chiesa Madre per provvedere all’acquisto di arredi sacri o di
quant’altro necessitasse alle due parrocchie.
Morì a
Filadelfia l’8 dicembre 1959.
Salvatore Licata
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