Giuseppe Salvatore Candura
Giuseppe Salvatore Candura, figlio
del professor Francesco e di Marianna Romano, nasce a Barrafranca l’8 giugno
1899. Primo di tre fratelli, Giovanni Eraldo e Angelo, compie regolari studi
presso il Liceo-ginnasio di Caltanissetta e, nel 1918, si iscrive alla Facoltà
di Scienze naturali dell’Università di Napoli.
Il protrarsi
della prima guerra mondiale
lo costringe a interrompere gli studi per adempiere agli obblighi militari come ufficiale degli
alpini. Ritornato alla vita civile, riprende con la sua solita passione gli
studi e, nel 1923, si laurea a pieni voti in Scienze naturali.
Chiamato ad insegnare alla Scuola
superiore agraria di Napoli, accanto al celebre
professor Filippo Silvestri, Giuseppe Candura si dedica allo studio
della biologia e della morfologia degli insetti, pubblicando diverse monografie
sugli studi compiuti.
Passato a dirigere l’Osservatorio
fitopatologico per la Venezia Tridentina, dopo aver vinto il regolare concorso,
Candura continua i suoi studi e le sue ricerche e, nel 1931, acquisisce la
libera docenza presso l’Università di Napoli e, in seguito, presso le
Università di Bari e di Pavia.
Studioso e
ricercatore, fu autore di oltre 150 pubblicazioni, oltre a innumerevoli
articoli di divulgazione scientifica, tra cui ricordiamo: La Solfara di Giambattista nel territorio di Barrafranca
(Caltanisetta),
Officina Cromotipografica "Aldina", Napoli 1926; Contributo alla conoscenza della vera tignola del grano (Sitotroga cerealella
Oliv.). - Boll. Lab. Zool. gen. agr. R. Scuola sup. Agric., Portici 926; Studio sulla tignola del fieno (Ptychopoda
herbariata F.), Tip. Vesuviana Ernesto della Torre, Portici 1931; Le cocciniglie, Tipografia Nappa & Pagano,
Napoli 1932; Studi e ricerche sugli insetti
viventi nelle paste alimentari. Contributi 1-14. - Boll. Soc. Naturalisti,
Napoli 1932; Studi sugli insetti dannosi
ai semi e ai viveri nella Venezia Tridentina. I. Comportamento biologico della Plodia interpunctella Hb, Studi Trent. Sci. Nat., 1938; Trattamenti invernali e scelta
dell'antiparassitario, Tip. Ed. Elettra, Bolzano 1938; Osservazioni biologiche sul tonchio dei
fagioli (Acanthoscelides obtectus Say) nella Venezia Tridentina, Reda 1939; Entomologia
merceologica; risultati di studi e ricerche, osservazioni e fondamenti,
Tip. A. Nappa, 1939; La mosca domestica : vita, danni, lotta e osservazioni
nella Venezia Tridentina, Tip. Editrice
Elettra, Bolzano 1939; I
risultati di un quadriennio di esperienze con fitofarmaci economici ed autarchici,
Arti Grafiche Saturnia, Trento 1939; Trattamenti
sperimentali ai peschi e istruzioni pratiche, Tip. Pio Mariz, Bolzano 1940;
Sperimentazioni
fitosanitarie e istruzioni pratiche ai frutticultori, 1941; Contro
l'acaro rosso (Paratetranichus pilosus Can. et Fanz.), Cappelli 1950; Gli insetti delle derrate come materiale per
ricerche biologiche. Contributi 1-14. Symposia Genetica, vol. II “Genetica
ed Entomologia, Tipografia del Libro, Pavia 1954; Lezioni di ecologia attuale
e biodinamica, Edizione
Università degli Studi di Bari, 1964.
Tra le sue numerose scoperte
ricordiamo l’accurata descrizione del ciclo biologico di numerosi parassiti di
derrate alimentari; la scoperta dell’azione asfissiante della calciocianammide
sugli insetti (scoperta menzionata nel prestigioso trattato Chimica agraria di
Ugo Pratolongo e Angelo Menozzi, pubblicato da Hoepli nel 1931); l’intuizione
delle proprietà allergizzanti di deiezioni e spoglie di Acari; la scoperta
dell’a-zione distruttrice dei polisolfuri (al posto dei preparati cuprici)
nella lotta contro i parassiti delle piante da frutto.
Grande difensore dell’ambiente,
con parecchio anticipo sul riconoscimento ufficiale, previde il turbamento
degli equilibri naturali a causa dell’uso indiscriminato del dicloro-difenil-tricloro-etano
(DDT) e degli esteri fosforici in agricoltura. Giovanni Liotta - a tal
proposito -, afferma che Candura «per
primo pose l’accento sulle gravi conseguenze - anche sul piano economico -
delle turbative degli equilibri naturali indotte dall’uso massiccio e
indiscriminato di prodotti di sintesi in agricoltura.»
«È tra i pochi
responsabili - continua Liotta -, della difesa fitosanitaria a suonare in quel
periodo (1946-1950) il campanello di allarme, anche se rimasto inascoltato nella
falsa convinzione che non rispondesse alle esigenze di un’agricoltura moderna e
competitiva. A distanza di mezzo secolo, le preoccupazioni di Candura
riacquistano l’originaria validità e, anzi, sono alla base di un’agricoltura
sostenibile ed ecocompatibile, in cui i parametri da privilegiare sono non
tanto la quantità ma la qualità della produzione, che va ottenuta nel rispetto
dell’ecosistema, dell’interesse dell’agricoltore, della salute del
consumatore. Con il suo grido d’allarme Candura precede di 12 anni la
pubblicazione di Rachel Carson, Silent Spring (primavera silenziosa),
che vastissima eco avrà in tutto il mondo e che inviterà a riflettere sulle
conseguenze negative dell’uso indiscriminato dei prodotti fitosanitari.
Esattamente come aveva fatto, 12 anni prima, il Candura.»
A questa presa di
coscienza si ricollegano l’impegno e l’opera del più noto degli allievi di
Candura, che nel presentare l’ultima edizione della sua opera principale,
firmata anche da Stefano Massimo Candura, sottolinea «come l’Uomo abbia fondato
il proprio sistema produttivo sulla lotta alla foresta, cioè sulla distruzione
della flora terrestre esercitata inizialmente per ottenere terreni coltivabili
e per allevare bestiame, successivamente per realizzare spazi per insediamenti
umani e per vie di comunicazione, nonché per produrre legna destinata a
riscaldare ambienti di vita e di lavoro, infine per insediare industrie per la
fabbricazione di prodotti vari e per altri scopi ancora. Vincendo la foresta
l’Uomo ha però provocato inaridimento o desertizzazione di gran parte delle
terre emerse terrestri.»
Dopo aver elencato
tutta una serie di turbative degli equilibri naturali prodotte dall’uomo che
dimostrano come il danno alla natura si riveli danno economico per l’uomo,
sottolinea «come il sistema produttivo si basi su un atteggiamento predatorio
nei confronti della natura: l’Uomo ha infatti sempre fondato la propria
sopravvivenza, e poi la propria espansione, sulla caccia, sulla pesca, su la
cattura e l’addomesticamento degli animali, sullo sfruttamento il più possibile
intensivo di qualsiasi risorsa a sua disposizione, inclusi i propri simili;
tale atteggiamento da rapace predone si dimostra dannoso anche sul piano
economico, dal momento che è stato causa del sempre più elevato inquinamento
dell’aria, delle acque, del suolo, dei viventi incluso lo stesso Uomo.»
Nel 1917 l’entomologo Antonio
Berlese dedicava un capitolo del volumetto “Insetti delle Case e dell’Uomo e
malattie che diffondono” agli infestanti delle derrate nelle abitazioni, senza
fornire però particolari indicazioni di difesa. Si deve quindi considerare
Giuseppe Salvatore Candura (1899-1974) come capostipite dell’Entomologia
merceologica, con particolare riferimento allo studio della biologia di insetti
infestanti le derrate e ai mezzi di lotta.
Il Candura, a Portici, sotto la
guida di Filippo Silvestri, pubblicò nel 1926 uno studio su Sitotroga
cerealella. Di grande interesse, in questo primo contributo e nei numerosi
lavori che Candura produsse in seguito, sono i dati sull’importanza delle
diverse specie, la consistenza dei danni procurati e i mezzi utilizzati per
combatterle.
Poiché la granella veniva
reimpiegata in azienda come semente, era molto temuto l’effetto delle
infestazioni sulla germinabilità. In quei tempi gli attacchi parassitari
potevano raggiungere livelli molto alti e la preoccupazione riguardava prioritariamente
le perdite di prodotto, mentre minore importanza era attribuita al
deterioramento qualitativo. Alcuni suoi studi riguardano inoltre le gallette
militari, farine di varia origine e la pasta alimentare.
Le ricerche, condotte con rigore,
forniscono informazioni sui tempi di sviluppo delle diverse specie e su molti
particolari del ciclo biologico, risultando ancora oggi importanti riferimenti.
Con il passaggio di Candura
all’Osservatorio Fitopatologico di Bolzano, alla fine degli anni ’30,
diminuiscono le pubblicazioni di entomologia merceologica, a favore di quelle
di entomologia agraria.
È interessante ricordare come
egli già nel 1939 affermasse che ”l’Entomologia merceologica sarà una Scienza
che in un prossimo domani diverrà materia di insegnamento nelle Università,
specialmente nelle Facoltà di Economia e Commercio, di Agraria e di Scienze
naturali”.
Gli ultimi anni ’40 del secolo
scorso segnano l’intensificarsi di fenomeni di trasformazione sociale e lo
sviluppo dell’industria alimentare a cui già si è fatto cenno.
Scienziato aperto e partecipe
della vita del suo tempo, Candura dedicò tutta la sua vita allo studio e
all’insegnamento. Morì, infatti, nel 1973, sul campo, mentre presiedeva una
commissione di esami a Cosenza.
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