Giovanni
Eraldo Candura
Giovanni Eraldo
Candura, nasce a Barrafranca il 15 marzo 1903 dal professor Francesco,
insegnante elementare, e da Marianna Romano. Laureatosi, nel marzo del 1926, in
Ingegneria civile a Napoli, dal 1927 al 1929 fu assistente ordinario di
Topografia, Costruzioni rurali e Meccanica agraria presso la Facoltà di
Agraria.
Nel 1934
conseguì la libera docenza in Meccanica agraria e insegnò, dal 1939 fino alla
sua morte, presso le Università di Perugia, Bari e Napoli. Dal 1946 al 1949 fu
preside della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bari ed ebbe l’incarico
di riorganizzarne la Facoltà. Nel 1954 diventa preside della Facoltà di Agraria
della stessa Università, incarico che ricopre fino al 1960.
La carriera
universitaria e scientifica di Giovanni Candura fu un continuo susseguirsi di
successi e di prestigiosi incarichi.
Dal 1946 al 1959
rappresentò il Governo Italiano alla Commission Internationale du Genie Rural.
Dal 1955 al
1958, diresse, a Torino, il Centro Nazionale Meccanico-agricolo del Consiglio
Nazionale delle Ricerche.
Eletto, nel
1964, presidente dell’Associazione Italiana di Ingegneria Agraria, mantenne
tale carica fino alla morte. Nello stesso anno fu nominato membro del Comitato
direttivo della Commission Internationale du Genie Rural e, l’anno successivo,
fu Capo della Delegazione Italiana presso il Gruppo di Meccanizzazione Agricola dell’ONU.
Progettò importanti opere di trasformazione fondiaria dei Borghi di
Policoro; di Perrone e di Conca d’oro; della Centrale ortofrutticola di
Taranto; della Cantina cooperativa di Tricarico; ecc. Esplorò tutti i campi
della tecnologia applicata all’agricoltura in più di cento monografie a
carattere scientifico. Fu il primo a presentare dei lavori riguardante l’aratro
talpa, le macchine per la raccolta dei foraggi, dei cereali e delle leguminose
che furono largamente riprodotti e commentati all’estero.
L’attività del
professor Candura non fu intensissima solo nel campo degli studi e della
ricerca, ma anche nell’organizzazione di congressi, convegni e incontri di
studio. Gli studi che maggiormente lo videro impegnato in prima persona furono
quelli riguardanti l’aratro e i suoi succedanei; l’aratura a profondità
variabile; l’efficienza delle trattrici agricole; gli impianti di sollevamento
dell’acqua a scopo irriguo; il fabbisogno di energia nella agricoltura; le
attrezzature connesse alle costruzioni rurali e la tecnica applicata
all’agricoltura.
In riconoscenza
degli studi compiuti e dei numerosi anni dedicati all’insegnamento, il professor
Giovanni E. Candura fu insignito di molte onorificenze: Medaglia d’oro al
Merito della Scuola e della Cultura, Commendatore e Grande Ufficiale
dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, Commendatore dell’Ordine di
San Silvestro, Socio corrispondente dell’Accademia dei georgofili di Firenze,
Presidente fondatore della sezione pugliese dell’ATA.
Ma oltre che
benemerito della scuola e della cultura, Giovanni E. Candura si distinse anche
nella vita politica. Nel 1924, infatti, fu promotore, assieme a Gino Novelli,
di una raccolta di fondi “pro corona Matteotti”. Ciò gli valse non pochi guai
col partito fascista. L’elenco dei sottoscrittori, da lui conservato, infatti,
non si sa come, andò a finire alla Federazione fascista di Enna la quale prese
dei provvedimenti limitativi e restrittivi delle attività professionali dei
sottoscrittori.
Giovanni Eraldo
Candura muore a Napoli il 10 aprile 1967.
Salvatore Licata
Nessun commento:
Posta un commento