VIA GIORDANO
Benedetto
Giordano, sindaco. Nacque a Barrafranca, il 25 gennaio 1842, da Angelo e
Giuseppa Ligotti. Dopo la licenza liceale, si laureò in medicina ed esercitò la
sua professione nel paese natio. Nell’agosto del 1882 venne nominato sindaco di
Barrafranca dal Regio Governo. Per la sua proficua attività amministrativa
ricevette numerosi consensi e benemerenze. In
realtà, al di là delle benemerenze, Giordano si presentava come una figura
ambigua: da un lato prestava la sua opera di medico anche gratuitamente,
dall’altro imponeva la sua volontà, come un padre padrone, in tutti i settori
della vita amministrativa. Durante la sua sindacatura, il Giordano fece
lastricare numerose strade, costruire due lavatoi pubblici e abolire la tassa
sul focatico. Per i suoi meriti, veri o presunti, venne insignito di varie
onorificenze. Ma l’amministrazione Giordano, a detta di molti, non spiccava
solo per le opere pubbliche realizzate o per i benefici elargiti. Il cavaliere,
una volta nominato sindaco, diede anche sfogo al suo nepotismo. Molti, infatti,
furono gli amici e i parenti che trovarono impiego al Comune o che ottennero
appalti ed elargizioni. Questo modo di gestire la cosa pubblica, evidentemente,
non era gradita a molti e, in particolare, all’avvocato Luigi Bonfirraro,
figura emergente della politica locale, che non faceva mistero della sua forte
aspirazione a prenderne il posto, e ai fratelli sacerdoti Benedetto e Raffaele
Vasapolli. E il duopolio Bonfirraro - Vasapolli riuscì a scalzarlo da sindaco
nel 1902, quando venne eletto sindaco Luigi Bonfirraro. La sera del 14 giugno 1905, mentre il commendatore
Giordano si apprestava a rientrare a casa, un colpo d’arma da fuoco lo colpì al
cuore uccidendolo all’istante. A commettere il delitto fu il brigante Giuseppe
Salamone, perché gli aveva insediato la fidanzata. Ma in molti erano convinti
che i mandanti dell’omicidio erano il Bonfirraro e i fratelli Vasapolli, ma
questi furono tutti assolti dal Tribunale di Perugia.
S. L.
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