VIA MANZONI
Alessandro Francesco
Tommaso Antonio Manzoni, scrittore. Nacque a Milano, il 7 marzo 1785, da Pietro e Giulia
Beccaria.
Dopo aver studiato presso i Somaschi e i Barnabiti, Manzoni sviluppò una sincera passione per la
poesia. Il compiacimento neoclassico del tempo gli ispirò le prime composizioni
di un qualche rilievo, modulate sull'opera di Monti e Parini, portavoce,
questi, degli ideali illuministi. A
questo periodo si devono “Del trionfo della libertà”, “Adda”, “I
quattro sermoni”. Nel 1805
Manzoni venne invitato dalla madre e da Carlo
Imbonati (nuovo compagno di Giulia) a
Parigi. Alessandro accettò con entusiasmo, ma non fece in tempo a
conoscere il conte che morì il 15 marzo e a lui dedicò il carme “In morte di Carlo Imbonati”. Manzoni lasciò Parigi con la
famiglia il 2 giugno 1810, e qualche anno dopo (1812), dopo la conversione,
cominciò la stesura degli “Inni Sacri”.
La stesura del “Conte di Carmagnola”,
fu accompagnata da una serie di riflessioni sulla letteratura, e in particolare
sul teatro, scritte tra il 1816 e il 1819. La morte di Napoleone nel 1821 ispirò a Manzoni il noto componimento
lirico “Il cinque maggio”. Intanto,
iniziò a prendere forma il romanzo “Fermo e Lucia”, la versione originale de “I promessi sposi”, ambientato nei luoghi
lecchesi della sua infanzia, che fu completato nel settembre 1822. Sempre nel 1822, pubblicò la sua seconda tragedia, “Adelchi”. Rielaborò “I promessi sposi” dopo la
"risciacquatura in Arno" facendo
uso dell'italiano nella forma fiorentina colta. Dette alle stampe anche la “Storia della colonna infame”, un saggio
che riprende e sviluppa il tema degli untori e
della peste. Nel 1860 fu nominato senatore del Regno: con questo incarico
votò nel 1864 a favore dello spostamento
della capitale da Torino a Firenze.
Manzoni morì a Milano, il 22 maggio 1873.
S. L.
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